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CONTRASTA I DISTURBI DELLA MENOPAUSA CON IL TRIFOGLIO ROSSO.

  • Immagine del redattore: naturelab
    naturelab
  • 27 feb 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Con il termine “menopausa” si intende il momento in cui alcune delle funzioni ovariche, come la produzione degli estrogeni, cominciano a diminuire in modo significativo. La riduzione degli estrogeni corrisponde alla diminuzione dei follicoli portanti ovociti alla fine dell’età fertile della donna . Il periodo di insorgenza della menopausa varia da donna a donna, l’età media si manifesta tra i 45 e 50 anni e si manifesta generalmente in maniera graduale. Pur essendo una tappa fisiologica della vita femminile, la menopausa si accompagna a fastidiosi sintomi di cui i più comuni sono: vampate di calore, disturbi del sonno e dell’umore, depressione, stanchezza, palpitazioni a riposo, aumento ponderale e secchezza vaginale; fino ad arrivare a problematiche a manifestazione differita quali osteoporosi e disturbi cardiovascolari. Tutti questi disturbi sono dovuti al calo degli estrogeni e del progesterone. Sono ormai numerosi gli studi che prendono in esame l’azione dei composti di origine vegetali con attività estrogenica : C.D. FITOESTROGENI. . Oggi vi parlerò, in particolare, del TRIFOGLIO ROSSO ( trifolium pratense). Questa pianta contiene tutti e quattro gli ISOFLAVONI, che svolgono un ruolo importante in biologia: la formononetina, la biocanina A, la ginesteina e la daidzeina. Gli effetti dei vari i fitoestrogeni sono diversi sia per specie che per tessuto e dipendono dal numero dei recettori di estrogeno per un dato tessuto. L’esistenza di almeno due recettori (ER alfa, ER beta) con diversa distribuzione tissutale e diversa affinità di legame spiega i deiversi effetti degli estrogeni sui tessuti del corpo. Gli isoflavoni sono considerati modulatori selettivi dei recettori degli estrogeni (SERM): agiscono, cioè, come estrogeni deboli sui recettori di estrogeno, abbastanza forti da favorire la formazione ossea e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, ma non sufficientmente potenti da indurre tumori ormono dipendenti ( all’utero e al seno) che possono essere indotti, invece, da prolungate terapie sostitutive a base di estrogeni sintetici. evidenze epidemiologiche e sperimentali hanno evidenziato che che la sovraesposizione agli estrogeni può contribuire allo sviluppo del tumore al seno insieme all’attività dell’enzima aromatasi che catalizza la conversione degli androgeni in estrogeni. La biocanina A del trigolgio rosso è in grado di inibire l’attività di questo enzima e ostacolare la crescita cellulare attribuibile alla sua attività. Gli isoflavoni del trifoglio rosso sono importanti sia sui disturbi vasomotori legati alla menopausa, diminuendo pertanto vampate di calore e palpitazioni a riposo, sia perchè, possedendo un’attività simile a quella degli estrogeni femminili, bilanciano la concentrazione degli ormoni sessuali nelle donne nel periodo perimenopausale. Riscontri positivi dati dall’uso di almeno 40/82 mg di prodotto al giorno si sono avuti anche sulla modificazione ella densità ossea, con una riduzione della perdita di massa ossea. Infine, gli isoflavoni contenuti nel trifoglio rosso esercitano un effetto positivo sul profilo lipidico, tenendo sotto controllo i livelli di colesterolo e trigliceridi, riducendo pertanto i fattori di rischio legati a disturbi cardiovascolari.









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